DICO

DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi
Cosa sono questi DiCo e perchè hanno fatto infuriare tanto la Chiesa?
Il punto principe della discussione è proprio questo: cosa si intende per famiglia? si deve mutare tale concetto?
Molti ritengono che tale provvedimento (per adesso accantonato) sarebbe solo fonte di disorientamento per molti individui che già oggi si sposano tra mille difficoltà (soprattutto economiche), queste garanzie per i conviventi andrebbero ad assicurare dei diritti a persone che per scelta hanno deciso di non contrarre alcun vincolo forte (es. matrimonio civile o religiorso), è già il diritto privato che entro certi limiti tutela tali persone, disciplinare ulteriormente la materia nello specifico dà uno scossone al concetto di nucleo familiare radicato ormai nel nostro modo di essere.

Questo non significa che certe unioni devono essere scoraggiate o le persone discriminate, basterebbe tutelarsi nei confronti del partner dello stesso sesso o di sesso opposto con le norme che ci sono e far valere i propri diritti con adempimenti preliminari atti a garantire la persona in tutti i casi.
La regolamentazione delle coppie conviventi (omo e etero - sessuali) per garantire dei diritti alle persone che hanno deciso di non sposarsi per scelta o per impedimento giuridico, è materia alquanto complessa, gli stessi ministri che hanno lavorato al disegno di legge nell'apparizione a "porta a porta" sono sembrate poco convincenti alla stragande maggioranza dei telespetttori.
In linea di principio potrebbe sembrare un provvedimento giusto se non andasse in conflitto con un'istituzione sacra della nostra società: il concetto di famiglia.DiCo e non Pacs, sono due cose diverse, il disegno di legge sui DiCo targato Pollastrini-Bindi ha suscitato dalla sua presentazione (8 Febbraio 2007) non poche polemiche sia a Destra che a Sinistra.
Il Consiglio dei Ministri dell'8 febbraio 2007 ha esaminato e approvato, su proposta del Ministro per i Diritti e Pari Opportunità e del Ministro delle Politiche della Famiglia, un disegno di legge in materia di Diritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi (DICO)
Il provvedimento si pone l'obiettivo di tutelare i soggetti più deboli nella convivenza, superando così disparità e disuguaglianza tra cittadini.
Nel rispetto degli art. 2 e 3 della Costituzione, il disegno di legge chiarisce e precisa i diritti e i doveri delle persone, anche dello stesso sesso, che hanno dato vita a convivenze stabili, legate da vincoli affettivi, di solidarietà e reciproca assistenza; pertanto le uniche limitazioni sono riferite all'esistenza di vincoli matrimoniali, di parentela in linea retta entro il primo grado, affinità in linea retta entro il secondo grado, adozione e simili. Viene inoltre escluso che la legge si applichi a chi coabiti in forza di un rapporto di lavoro.
I diritti riconosciuti e attribuiti dal disegno di legge, e i conseguenti doveri, discendono dalla situazione di convivenza provata mediante certificazione anagrafica, fatta salva la possibilità di provare il contrario.
I diritti immediatamente esercitabili sono:
- l'assistenza in caso di malattia o ricovero dell'altro convivente;
- la possibilità di prendere decisioni in materia di assistenza sanitaria o in caso di morte;
- la riduzione dell'imposizione fiscale in caso di successione testamentaria.
Questi sono invece i diritti legati ad una durata minima della convivenza, variamente determinata:
- la possibilità di successione legittima;
- le agevolazioni in materia di lavoro;
- la possibilità di subentro nel contratto di locazione in caso di morte o di cessazione della convivenza.
Chi già convive potrà, entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge, dimostrare che la sua convivenza è iniziata prima, per l'esercizio di quei diritti che presuppongono una durata minima (salvo quelli previdenziali, che comunque saranno definiti in sede di riordino complessivo del sistema).
Fra i doveri, in ambito di una situazione di assistenza e solidarietà materiale e morale, è espressamente previsto l'obbligo di prestare gli alimenti in favore del convivente che versi in stato di bisogno, al termine di una convivenza iniziata da almeno tre anni.
Nel rispetto dell'art. 29 della Costituzione e nella linea già tracciata dalla giurisprudenza costituzionale, il disegno di legge non prevede alcun nuovo istituto giuridico o strumento amministrativo che possa ledere i diritti della famiglia o prefigurare istituti paramatrimoniali.

I matrimoni omosessuali
nel mondo

Allo stato attuale, i gay possono contrarre matrimonio
nei Paesi Bassi,
in Belgio,
in Spagna,
in Canada,
in Sudafrica e
nello stato USA del Massachusetts.
Mentre
in Israele,
in Aruba,
nelle Antille Olandesee
negli stati USA di New York e del Rhode Island,
pur non essendo possibile contrarre matrimoni gay, vengono riconosciuti i matrimoni gay contratti all'estero.
In vari Paesi si può accedere a ufficializzazioni diverse dalle nozze; i gay, aventi o meno la possibilità di contrarre matrimonio, hanno spesso accesso a queste nuove unioni civili.
